L’intelligenza artificiale sale sul palco alle Olimpiadi di Tokyo.

Toyota ha sfruttato l’occasione per per sfoggiare il suo robot “CUE”. Creato nel 2018, CUE è stato progettato con l’unico scopo di sparare palloni da basket con accuratezza e precisione che rivaleggiano con i migliori giocatori umani.

Giuliano Ambrosio
2 min readAug 4, 2021

CUE ha una forma umana con busto, braccia, gambe e testa. Il robot è alto 6 piedi e 10 pollici e pesa 165 libbre, il che lo rende un ottimo giocatore di basket sulla carta. CUE utilizza i sensori nel suo torso per calcolare la distanza esatta dal telaio per fare quei colpi.

Utilizza queste informazioni per determinare l’angolo e la potenza migliori, ottenendo così una precisione di tiro di quasi al 100%. È innegabilmente impressionante, ma anche quando si tratta solo di tirare a canestro, CUE è piuttosto lento: impiega 10–15 secondi tra ogni tiro per raccogliere la palla successiva, calcolare tutto e lanciarla. Siamo agli inizi.

Potrebbe non essere ovvio dalla copertura televisiva, ma le Olimpiadi di Tokyo, sono intrise di big data e intelligenza artificiale in una misura mai sperimentata prima in un gioco olimpico.

Sono passati 53 anni da quando le Olimpiadi hanno adottato ufficialmente l’attrezzatura elettronica per il cronometraggio per tenere traccia dei corridori negli eventi olimpici. La fotocamera Magic Eye di Omega, che ha debuttato nel 1948, ci ha regalato il primo di molti “photo finish” per gli eventi in pista, ed è stata presto adottata anche in altri eventi.

Ora la tecnologia sta facendo un salto di qualità alle Olimpiadi di Tokyo, e Omega è dietro gran parte di essa. Ad esempio, Omega, che è il cronometrista ufficiale di 35 sport olimpici, utilizza telecamere dotate di capacità di visione artificiale per monitorare il movimento dei giocatori di beach volley, così come la palla.

Altro debutto in questi giochi è la tecnologia 3D Athlete Tracking (3DAT), la collaborazione congiunta tra Intel e Alibaba che porta la visione artificiale a un livello superiore. Il sistema prende le immagini da cinque speciali telecamere a bordo pista, le invia al cloud Alibaba, dove gli algoritmi di deep learning le fondono e generano informazioni fruibili, come la velocità massima per ogni atleta.

L’intelligenza artificiale è uno strumento praticamente illimitato se messo nelle mani giuste, e spesso si traduce in creazioni incredibili.

Fonte: https://lnkd.in/dBwjbykR — The Verge

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