Il Web3 spiegato in modo semplice

Internet come lo conosciamo sta subendo un cambiamento importante.

Giuliano Ambrosio
2 min readJan 24, 2023

In ThinkingHat essere uno studio di innovazione comporta tra le prime cose portare cultura su tecnologie emergenti, per facilitare progetti di innovazione all’interno delle aziende.

La “semplicità” è cosa rara, diventa la chiave vincente per portare a bordo persone e aziende in nuovi scenari.

Stiamo passando dal web centralizzato, controllato da poche grandi aziende, a un web più decentralizzato, alimentato dalla tecnologia blockchain. Negli ultimi 30 anni il Web si è evoluto in maniera vertiginosa, non solo da un punto di vista estetico, ma anche applicativo e concettuale.

Storicamente viene diviso in 3 fasi:

✅ Web1: dal 1991 al 2004 circa
✅ Web2: dal 2004 ad oggi
✅ Web3: sta nascendo ora

La differenze tra il Web2 e il Web3 sono tante, ma il concetto alla base è uno solo: decentralizzazione. La decentralizzazione è fortemente collegata al mondo Blockchain e Criptovalute che facilitano la proprietà di asset digitali.

Il Web3 si concentra sulla decentralizzazione e sulle tecnologie peer-to-peer come la blockchain, alcune delle caratteristiche dei primi Internet che si sono perse ai tempi del Web2, ma che oggi è dominato principalmente da un piccolo gruppo di organizzazioni.

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Nonostante i numerosi benefici di Web3 nella sua forma corrente, esistono ancora molte limitazioni da risolvere per prosperare. Accessibilità, Esperienza Utente, Educazione e Infrastruttura sono solo alcuni dei temi da affrontare.

Il Web3 è un ecosistema giovane e in continua evoluzione. Gavin Wood ha coniato il termine nel 2014, ma molte di queste idee sono diventate realtà solo di recente.

Siamo solo all’inizio della creazione di un Web migliore con Web3, e una nutrita community di persone lo stanno portando avanti.

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